
Descrizione | Su Secretu de sa conca 'e s'omini |
Punto d'interesse |
In località Braxelogu, alle pendici settentrionali del Monte Arci, ad una quota di circa 430 m s.l.m., su una parete di roccia vulcanica si apre una grotticella naturale, utilizzata in età prenuragica come ambiente funerario. L’ingresso è di forma irregolare e non presenta apparentemente segni di lavorazione; ha un’altezza massima di 1,30 m ed una larghezza di 0,80 m. L’ambiente ipogeico interno presenta una pianta sub-circolare con una profondità massima di 3 m ed altezza massima di circa 1,50 m con soffitto e pareti irregolari senza apparenti segni di adattamento dovuti all’attività umana.
In superficie all’interno della grotticella vennero recuperati resti ossei umani, frammenti ceramici d’impasto riconducibili ad età eneolitica (fase di sub-Ozieri o Abealzu-Filigosa, metà del III millennio a.C.) ed alcune lamelle di ossidiana.
Il toponimo della grotta è legato alla tradizione popolare secondo la quale all’interno della grotticella venne rinvenuto un teschio di una delle ragazze-madri che, per punizione, erano segregate all’interno di Su Secretu sino alla loro morte per asfissia e inedia.
Dopo ben 45 anni che frequento Villaurbana, oggi ho visitato questa piccola grotta.
E devo dire che le cose semplici, piccole, al cospetto di una natura selvaggia e incontaminata lasciano nell’animo una sensazione che solo provandola se ne ha coscienza, il fascino della leggenda, la certezza della preistoria, fanno in modo che chiudendo gli occhi nella più assoluta solitudine si possano immaginare e quasi percepire i pensieri, i drammi, le avventure gli animi degli antichi abitanti del Monte Arci, LA CULLA DELLA NOSTRA CIVILTA’