
Descrizione | Sa grutta de is Caumbus |
Punto d'interesse |
L’ipogeo di Sa Grutta de is Caombus è collocato in una grotta naturale alle falde del Monte Arci, in località Sa Punta ‘e Santu Marcu, nel territorio comunale di Morgongiori, ad una quota di 511 m s.l.m. La grotta si apre in una parete alta 25 m e l’accesso originale è oggi ostruito da una frana, che occulta anche la porzione iniziale della scalinata interna di accesso al santuario vero e proprio. Questa scalinata è realizzata in conci ben squadrati e presenta due rampe discendenti, ortogonali tra di loro; un gradino della scala presenta sulla pedata un bacino, con funzione prettamente cerimoniale, e sull’alzo un rilievo mammillare, che è riproposto nella stessa posizione anche su un altro scalino e che rimanda a culti ipogeici.
L’accesso alla grotta è posto nelle vicinanze di un edificio a pianta circolare, in origine con copertura a tholos, realizzato in blocchi di pietra vulcanica sub-squadrati e in opera isodoma, di cui residuano 6 filari in altezza. All’interno di questa struttura sono presenti delle nicchie, disposte su due ordini; tale espediente architettonico avvicina questo edificio ad altri simili rinvenuti nei complessi di Barumini e Santa Vittoria di Serri. Per questa struttura si ipotizza una funzione cultuale collegata al vicino santuario ipogeico.
Nell’area doveva sorgere anche una chiesetta che dà il nome alla località: oggi l’edificio chiesastico non è più visibile, ma si può ipotizzare che il sito abbia conosciuto una frequentazione anche in età tardo-antica e medievale.
L’ipogeo di Sa Grutta de is Caombus è collocato in una grotta naturale alle falde del Monte Arci, in località Sa Punta ‘e Santu Marcu, nel territorio comunale di Morgongiori, ad una quota di 511 m s.l.m. La grotta si apre in una parete alta 25 m e l’accesso originale è oggi ostruito da una frana, che occulta anche la porzione iniziale della scalinata interna di accesso al santuario vero e proprio. Questa scalinata è realizzata in conci ben squadrati e presenta due rampe discendenti, ortogonali tra di loro; un gradino della scala presenta sulla pedata un bacino, con funzione prettamente cerimoniale, e sull’alzo un rilievo mammillare, che è riproposto nella stessa posizione anche su un altro scalino e che rimanda a culti ipogeici.
L’accesso alla grotta è posto nelle vicinanze di un edificio a pianta circolare, in origine con copertura a tholos, realizzato in blocchi di pietra vulcanica sub-squadrati e in opera isodoma, di cui residuano 6 filari in altezza. All’interno di questa struttura sono presenti delle nicchie, disposte su due ordini; tale espediente architettonico avvicina questo edificio ad altri simili rinvenuti nei complessi di Barumini e Santa Vittoria di Serri. Per questa struttura si ipotizza una funzione cultuale collegata al vicino santuario ipogeico.
Nell’area doveva sorgere anche una chiesetta che dà il nome alla località: oggi l’edificio chiesastico non è più visibile, ma si può ipotizzare che il sito abbia conosciuto una frequentazione anche in età tardo-antica e medievale.